"E' meglio aver amato e perduto che non aver mai amato"

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lunedì 29 ottobre 2012

The Help

Locandina di The Help

Questo film è ambientato in una Mississipi degli anni '60, dove il razzismo caratterizza i rapporti sociali tra bianchi e neri, con la conseguente sottomissione dei secondi. Skeeter è la protagonista di questa pellicola; una ragazza che dopo essersi laureata torna a casa dai genitori e si ritrova davanti a coetanee già sposate e abitanti di colore che vivono una situazione spiacevole alle dipendenze dei bianchi. Il suo obbiettivo è diventare una giornalista e, allo stesso tempo, mostrare al mondo il punto di vista di alcune domestiche nere; trattate come schiave, umiliate e prese in giro. La prima afroamericana che decide di raccontare le sue giornate si chiama Aibileen, seguita dalla sua più cara amica Minny. La prima, descrivendo il suo ambiente lavorativo, sottolinea di aver cresciuto i bambini dei bianchi per un'intera vita e invece suo figlio è morto in un incidente sul lavoro dove nessuno si è degnato di aiutarlo. Minny, invece, dice di essere stata licenziata da Hilly (una conoscente di Skeeter) dopo aver usato il bagno di casa poiché fuori c'era un forte temporale.
Minny, fortunatamente, trova un nuovo lavoro presso Miss Celia, una giovane donna molto bella e molto ingenua, che però non tratta la sua domestica con sufficienza ma piuttosto come una sua amica, anche perché isolata dalle sue coetanee a causa di problemi con Hilly. Per timore le donne afroamericane si rifiutano di aiutare Skeeter a scrivere questo romanzo, ma dopo un omicidio di un attivista schierato dalla loro parte, seguace di Martin Luther King, prendono coraggio e le raccontano tutto ciò che le serve sapere. Skeeter riesce a pubblicare finalmente il romanzo dividendo il ricavato tra le sue amiche afroamericane che l'hanno aiutata e sostenuta in questo folle atto anticonformista.  Lascia la piccola cittadina di Jackson, trasferendosi a New York per seguire il suo sogno di diventare una scrittrice. Minny intanto si vendica del suo licenziamento da parte di Hilly facendole mangiare la propria "merda" sotto forma di torta e lei per vendicarsi in qualche modo fa perdere il posto di lavoro ad Aibileen poiché stava crescendo la figlia di una sua amica. Il finale del film è semplice e da un senso di libertà, di speranza, quando finalmente lei si chiude alle spalle una famiglia di ricchi bianchi spocchiosi ma anche una bambina a lei molto affezionata. Finalmente può vivere serenamente e con il sollievo di aver dato a suo figlio una "scrittrice" in famiglia.

Premetto che non avevo sentito parlare di questo film fino a quando non l'ho trovato in Tv. Non gli è stata fatta la pubblicità che meritava. Ho iniziato a vederlo pensando fosse un classico film degli anni '60 ma mi sono ricreduta quando ho visto la figura di Skeeter (interpretata dalla magnifica Emma Stone) che, nonostante fosse una bianca, ha sostenuto i neri fino in fondo senza perdere mai i suoi obbiettivi:
-aiutare gli afroamericani ad ottenere una parità di diritti;
-diventare una scrittrice.
Le figure di Aibileen(Viola Davis) e Milly( Octavia Spencer) sono tanto simili alle amiche che ognuno di noi avrebbe sempre voluto; loro rappresentavano la "figaggine", l'anticonformismo di quegli anni.
Mentre le "amiche" bianche della nostra protagonista sono perfette nel ruolo di ignoranti e "pecore" dato dal fatto che seguono la massa senza farsi un'idea propria di ciò che succede nel mondo.
Una figura di cui mi sono innamorata è quella di Celia! Una donna-clessidra che ogni uomo vorrebbe avere e  qualsiasi donna pagherebbe per essere. Sembra inizialmente una sempliciotta che pensa solo a quanto possano essere lucidi i suoi capelli. Lo è, in parte, ma è anche così semplice e limpida come persona che non  conosce sotterfugi, accettando la compagnia di Milly che sia nera, bianca, gialla o blu. Mi ha intenerito tanto la parte in cui (SPOILER) la domestica sfonda la porta del bagno e trova Celia a terra immersa nel suo sangue e quello del suo feto a causa di un aborto spontaneo.
Guardate questo film perché con un pizzico di ironia, drammaticità e onestà vi catapulterà in quegli anni così lottati e capirete la situazione dal punto di vista degli afroamericani. 
Ecco il trailer!

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